Ne maggio-giugno 2011 Serpica ha animato due laboratori molto interessanti, assieme a Sara un’amica artigiana cappellaia (D’aria Cappelli),  presso la Casa delle Associazioni di Brescia, interna alle Case Popolari dette “Torri” in Quartiere S.Polo.

I laboratori facevano parte di una serie di altri laboratori (come fare il pane, come riparare la propria bicicletta, ecc) pensati per promuovere pratiche di autoproduzione, riciclo, riuso e riparazione e contemporaneamente rendere più consapevole e “socializzante” la comunità del quartiere S.Polo.

Il progetto complessivo nel quale i laboratori si inserivano si chiamava “Altrevie” ed era ispirato alle esperienze delle Transition Town; aveva un focus particolare sul tema “Riduzione dei Rifiuti”, particolarmente spinoso in questo quartiere popolare stretto fra i due inceneritori bresciani.

Un’occasione che ci ha visto collaborare con soggetti come il Tavolo Ambiente del “Contratto di Quartiere San POLO Brescia” e il circolo ACLI di zona… insomma un’esprienza assolutamente inedita per una realtà come la nostra, ma che ci ha subito interessato per la possibilità di avvicinarci ad una realtà così particolare ed interessante per noi come un gruppo di ragazzini e ragazzine in età 11-14 anni: pre-adolescenti dal forte accento bresciano, ma originari da tutte le parti del mondo.

I laboratori di Serpica Naro, puntavano quindi a far comprendere ai ragazzi come poter ricavare un nuovo cappello da un vestito usato, e come rendere più bella una loro vecchia maglietta utilizzando stencil, colori e fantasia. Avevamo pensato ad un laboratorio che sicuramente avrebbe attratto le ragazze (quello di cucito) e uno che avrebbe potuto coinvolgere anche i coetanei maschi (quello di stencil).

Durante il laboratorio di cucito, invece, con nostra grande sorpresa anche i ragazzi hanno voluto cucire il loro cappello: avevamo azzeccato il modello da produrre, in puro stile “gangsta rapper” che incontrava il loro gusto. In poche ore ciascuno di loro aveva prodotto un cappello completo di visiera rigida e fodera interna: un miracolo!

Durante il secondo laboratorio, i ragazzi spesso non si sono limitati ad usare gli stencil già esistenti, ma hanno chiesto di farne di nuovi (coi loro nomi) e di cucire applicazioni di stoffe sulle magliette (un ragazzo, di origine serba, ha voluto mettere i colori nazionali serbi sulla sua maglietta modificata).

Arrivando a S.Polo pensavamo che avremmo fatto una gran fatica a coinvolgerli, invece questi ragazzi ci hanno stupito e travolto con la loro fantasia e intraprendenza.

Durante il laboratorio non sono mancati racconti e confidenze, sogni sui loro futuri (“da grande voglio andare a Londra, dove vive mia Zia. non voglio certo rimanere bloccata qui a Brescia” ci ha detto una ragazzina proveniente dall’Africa), nascite e tramonti di piccoli amori.

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